mercoledì 25 gennaio 2012

Smell of roses...

Ecco che l'umore mi si è già impennato a livelli stratosferici!

Ho risolto un po' di seccature sul piano lavorativo che mi impensierivano un po'.
Ho il vizio di pensare e preoccuparmi sempre troppo, poi quando agisco scopro che non ci voleva quel granchè e mi rilasso.

Sono soddisfatta del balletto per il Carnevale. Domenica abbiamo sacramentato un po' per insegnare i passi, soprattutto agli uomini che sono sempre quelli più indisciplinati.
Alla fine prova e riprova sembra passabile. Io e altre un po' più "portate" saremo in prima fila, quelli più negati in fondo e che Dio ce la mandi buona.

E poi oggi il postino mi porta una cosa tutta bella colorata.
Ho sgranato gli occhi e quando ho letto il mittente YUU HUUUU!!!!
E' arrivata!



Dovete sapere che alcuni giorno orsono, per autofesteggiarmi (il 6 gennaio) mi sono decisa a farmi un regalo.
Erano arrivate diverse newsletters da un sito in cui sono registrata che mi annunciavano i saldi, occasioni da non perdere, e quindi perchè farsi pregare.
Mi sono detta "Cara la mia Cath, mi provochi, e io me te magno!"
Anzi sarebbe più giusto dire "ti spalmo" ma andiamo con ordine.



Mi sono decisa a fare un piccolo ordine che mi stava qui (proprio qui eh, vedete!) da mesi (poi ci si era messa anche Rosetta con questo post) e quindi sta cosa era proprio nell'aria.
E poi Rosetta, detto tra noi, non perde occasione per infilare in alcune foto i suoi tesori londinesi, quindi come capite ero sottoposta ad una provocazione continua (Rosetta io ti vedo sai!!???).

A proposito cosa sono quelle specie di saponette nel pacco da 9 pezzi con scritto "bath melts" che non capisco? Grazie cara!!!

Dunque dicevo che ho proprio dovuto ordinare qualcosina.
Alcune cose erano già esaurite chè io come al solito mi sveglio quando il treno sta già partendo, però insomma qualcosa sono riuscita a concludere.




Ho comprato della crema per le mani...




un set mignon con bagnoschiuma e crema corpo abbinata delle varie profumazioni...




un balsamo per le labbra...




un asciugamano che non userò (machevelodicoafare!!???) ma mi piaceva tantissimo la fantasia quindi terrò in bella mostra in bagno...




e due asciugapiatti che non userò mai, a meno che non ne compri altri più belli ma sarà difficile...


scusate ma nella cartella la foto l'ho raddrizzata ma qui mi viene così...


Ma la cosa che ha dell'incredibile è la tempistica, la merce è stata spedita il giorno 11, solo due settimane!
Non tanto per attraversare la Manica quanto per arrivare da non so dove, credo Milano fino alla sponda piemontese del Lago Maggiore.
Potrei quasi rivalutare le poste italiane... quasi.

Per ora le trasmissioni finiscono qui, ho dei sintomi pre influenzali che mi danno da pensare, pure loro!
Mal di gola, mal di testa, raffreddore, tosse, ma finchè non c'è febbre tutto ok.
Quindi se dovessi sparire per qualche giorno sapete perchè.

Ragassuole venete vi ho pensato stamattina, in particolare Rosetta (sempre tu ahhh!!) e la cara Anna dal forno, ma mi pare che non sia successo niente di male vero? Solo credo uno spavento. Vi abbraccio forte.

Un bacione a tutte/i.


lunedì 23 gennaio 2012

Rimedi consolatori

Sabato è stato uno di quei giorni in cui mi sentivo giù, annoiata, affaticata, ma senza un vero e proprio motivo.
La mattina al lavoro è stata dura da far passare, per fortuna avevo del lavoro di archivio così non ho dovuto impiegare troppo cervello e concentrazione.

Sono arrivata a casa, ho acceso il camino, ho pranzato e poi mi sono, anzi ci siamo messi sul divano, io a leggere e qualcun'altro a poltrire.






Poi vista la bella giornata ho portato il batuffolo a fare un giro nella campagna dietro casa che poi fa stare bene anche me, distesa di prato verde, il bosco, il cinguettio degli uccelli...

Eppure mi sentivo off...
Alla fine pensa e ripensa mi viene un'idea, cosa ci può essere di consolatorio per una come me?
Ma il cibo naturalmente!

Prendo l'ultimo numero di Vivere Country dove avevo visto l'ennesima ricetta per un torta di mele e mi sono detta che quella si che mi avrebbe tirata su!

La ricetta è questa anche se devo dire che in rapporto alla farina c'è troppo burro, magari la prossima volta userò anche del latte per metterne meno.

140 gr. di farina
100 gr. di burro
100 gr. di zucchero
2 uova
1 bustina di lievito
1 bustina di vanillina
1 kg di mele
zucchero di canna

Fare ammorbidire il burro e poi montarlo con lo zucchero.
Aggiungere le uova sempre continuando a montare, poi la farina con il lievito e la vanillina setacciati.
Mescolare con una spatola dal basso verso l'alto.
La ricetta prevede le mele solo in superficie, ma io non mi smentisco mai, quindi mele nell'impasto e anche sopra.
Alla fine spolverizzare con dello zucchero di canna.

Porre in forno caldo a 180 gradi per circa 25 minuti.

Ed infatti l'effetto è stato immediato...
Ormai il sole era calato così ho acceso le candele...
Mi sono preparata una tisana e con il profumo che veniva dalla cucina mi sono subito sentita meglio.



Ancora meglio naturalmente quando ho assaggiato il risultato...




La domenica sono stata impegnata ancora con le prove per la sfilata di carnevale poi verso le 18 quando sono tornata a casa mi sentivo ispirata da una ricetta che avevo letto tempo fa su uno dei miei blog preferiti... ultimissimedalforno.blogspot.com.

Avevo un altro cubetto di lievito, della marmellata di fragole quindi, perchè non fare il pane dolce di Anna?

Ed eccolo qui...



Io però ho usato la mia fedele ad affezionata macchina per il pane.

C'è bisogno che vi dica quanto è buono? Soffice, profumato e non troppo dolce. Io l'ho diviso in fette e ne ho messo un po' nel congelatore per le emergenze.

Un abbraccio a tutte/i, un grazie per il vostro appoggio, i vostri consigli e incoraggiamenti sulla faccenda che ho descritto nei precedenti post, e un ringraziamento alle nuove follower!
Mi fa piacere sapere che nel mio delirio ogni tanto vi strappo un sorriso.

Buona serata...

mercoledì 18 gennaio 2012

Dal Medioevo con "amore"... reprise...

Venerdì 13 sera...
Sarebbe il momento migliore della settimana, non fosse che lavoro anche di sabato mattina.
Perchè io ho sempre avuto lavori in cui si lavorava anche di sabato mattina, deve essere nel mio DNA, alla faccia di quando da ragazzina tremavo all'idea che mi aspettassero anni e anni di duro lavoro e di levatacce alle 7 del mattino 5 giorni su 7 (magari!!!) fino a raggiungere la tanto sospirata pensione e con essa la tranquillità e la saggezza della maturità.

Sono circa le 20.30 ed esco dalla doccia inebriata dal profumo del mio bagnoschiuma tonificante della Venus muschio e sandalo (ricordarsi di appuntarlo nella lista dei "Mai più senza..."), capelli lavati con shampoo Avon da 3 litri che non finisce maiiiiiiii e io odio quelli che non finiscono mai perchè mi piace cambiare profumazione spesso (metterlo nella lista dei "Mai più con...").
Tampono i capelli e mi do una bella spalmata con una cazzuolata di crema Dove per ricoprire degnamente tutta la mia superficie corporea e mi preparo alla mia seratona divano-riviste-tisana-Jefferson.

Prendo il cellulare e schiaccio un tasto a caso per illuminare lo schermo e controllare...

338 987654321  una chiamata persa...

Uhmmmm... a vederlo così sembrerebbe il numero di Bernardo Gui l'inquisitore...




Valuto subito le opzioni che ho
- richiamo (scartata subito)
- mando un sms dicendo che ero sotto la doccia cheminchiavuoi? (mmmmhhhh naaaa!)
- me ne frego, se vuole richiama (APPROVATA!)

Ma per il resto della sera il telefono tace.

Il sabato pomeriggio sto provando con altre amiche la coreografia per il balletto di carnevale (ebbene si... prossimamente su questi schermi ennesima figura di emmenthal di sapore country visto che il tema del carro saranno indiani e cowboys).
Ad un certo punto mi arriva un sms, sempre dalla Santa Inquisizione "Visto che ti ho chiamata ieri sera potevi anche rispondere!"

Ehhhhh... non c'è storia, come ci sa fare lui con le donne, nessuno proprio!
Se anche avessi avuto un barlume di benevolenza si sarebbe spento in un soffio.

Rispondo "Ero sotto la doccia... e poi non ero sicura che fossi tu...!"
E così insinuo il tarlo del dubbio... uah uah uah!!! (Risata demoniaca)

Per tutto il pomeriggio non si fa più sentire e mi ero quasi messa l'anima in pace.
Verso le 20, ero già in modalità "sabato sera da zitella attempata" fatta da: camino acceso, coperta di pile per i piedi, Milu accucciato di fianco, bicchiere di Lambrusco e pizza surgelata con tutto il possibile sopra chesenovaamaleinfrigo, mininutella da appendere all'albero di Natale che ormai non ha più un suo perchè e quindi merita solo di essere ripulita a dovere, quando suona il telefono.

E' lui, l'inquisitore.

"Pronto?"
"Ciao, disturbo?"
"nnnnno, sto mangiando..."
"Volevo sapere se ieri sera sei poi andata a teatro"

BREVE ANTEFATTO
A novembre in tempi non sospetti avevo comprato due biglietti per lo spettacolo di Teresa Mannino


che è stato appunto venerdì scorso.









Io rispondo: "Li ho dati ai miei, ci sono andati loro".
"E perchè tu non sei andata?"
"Perchè ho preferito darli ai miei e farci andare loro, che piace anche a loro"
"Ah no sai... non volevo che il biglietto andasse sprecato..."
"mh mh..."
"uhh... maaaaaa.... non ho capito una cosa.... cosa vuol dire che non eri sicura che fossi io ieri?"
"ehhhh non ho più il tuo numero quindi non ero sicura..."
"Ahhhhh, ppperò!............ pppperò!!!! Ahhhhh!!!!!"
" O______O"
"Ppppppperòòòò!!! Hai cancellato tutto in 30 secondi eh!"
"No a dire la verità ci ho messo qualche giorno..."
"Si sssi... apperòòòò!!! Va beh, ciao ciao!"
"Ciao."

Avrei voluto dirgli "Ma guarda... è da una settimana che sei il protagonista del mio blog, e vedessi i commenti! Potrei fare una fortuna con te se solo lo volessi, un libro, magari una serie tv, il bersaglio per le freccette..."

Potevo cercare di spiegargli come mi ero sentita ma... perchè poi?
Chissenefrega.

Tanti saluti, e soprattutto tanti auguri che ne hai davvero bisogno.

lunedì 16 gennaio 2012

La rottura

E finalmente siamo arrivati all'ultima puntata.
Mi spiace se mi sono dilungata troppo. Inizialmente volevo solo accennare qualcosa ma non era facile rendere bene l'idea in poche righe, così alla fine ne è uscito questo racconto a puntate in cui ho scritto le cose più significative, ma ce ne sarebbero altre...

La settimana che ha preceduto il Natale è stata un po' frenetica e stressante.
Da un lato per lo scambio di auguri con tutti gli amici possibili, vai a trovare uno, bevi un aperitivo con un'altra... dall'altro perchè iniziavo a preferire stare a casa perchè ero troppo insofferente nei confronti del mio "signore", mi sentivo a disagio, mi pareva di fare figure di emme di continuo, allora preferivo ridurre al minimo le occasioni mondane.

La sera del 23 però ero stanca ma anche contenta per i giorni di vacanza che mi aspettavano.
Le premesse erano buone, lui mi aveva detto che era contento di vedermi rilassata e sorridente, così decidiamo di andare in pizzeria per una serata tranquilla.

La conversazione però, come avevo già notato, era un po' carente, sembrava proprio che non avessimo già più nulla da dirci.
Tra gli argomenti che non volevo toccare per evitare figuracce e altri che di certo non lo interessavano era dura, ancora un po' e saremmo arrivati a parlare del fatto che non ci sono più le mezze stagioni.

Inoltre spesso mi ripeteva cose già dette o mi chiedeva cose di cui avevamo già parlato diverse volte e questo oltre ad irritarmi mi portava a chiedermi se fosse ritronato o semplicemente per niente interessato a quel che dicevo.

Mangiavo la mia pizza del tutto ignara di quello che stavo per scatenare quando ad un certo punto mi è venuto in mente di dirgli: "Sai che alla "Gallina che fuma" stasera c'era la cena della palestra?"

Ora, io per tutti i due mesi della nostra frequentazione il martedì sono sempre andata in palestra al corso di ballo country, e lui lo sapeva benissimo, infatti il martedì era l'uinica sera che anzichè alle 21 si presentava alle 22 o giù di lì, a volte svegliandomi perchè nel frattempo mi ero addormentata sul divano.

E lui mi chiede: "Quale palestra?"
Ed io guardandolo con l'espressione della mucca che vede passare il treno "Quella dove vado io...??"
E lui: "Quella della Pina Bianchi?"
E io a denti stretti "sssssiiiiii......???"
E lui "Quella a Borgheggio Mastello?"
"SSSSSSIIII! Quella dove vado iooooo!" GRRRRRRRRRR!!!!!!!!

Madonna che sudata per dire due frasi!

Ma lui chiede: "Ma l'ha organizzata la palestra?"
"Si, è la cena della palestra, la organizza la palestra!" caro il mio Capitan Ovvio!
Ma lui: "Non è detto!"
"Come non è detto? La cena della ditta la organizza la ditta, la cena di fine corso quelli del corso, la cena della palestra quelli della palestra!"
E lui: "Potevano essere solo alcuni che uscivano per i fatti loro!"
E io sempre più disarmata: "Si, ma la cena di Natale della palestra è organizzata dalla palestra per tutti quelli che ci vogliono andare".
E lui insiste: "Non è detto"

Allora io mi sono rotta, anche perchè guardate da due frasi stupide che scenetta ne è venuta fuori, ed ho avuto l'ardire di ribattere con tutta la calma che sono riuscita a racimolare
"Oh, se sei tonto non è mica colpa mia, per me è chiaro cos'è la cena della palestra!"

E qui si è scatenato l'inferno.

Ha iniziato a dire che non lo rispetto, che forse sono abituata ad uscire con idioti che si lasciano insultare e che non vale la pena sbattersi per le donne, che meritano solo bastonate.

Io con la calma e la rassegnazione di chi ha capito di essere alla fine ho lasciato perdere, basta con le figure, basta con i commenti sarcastici, le frasi offensive.
Dopo pochi minuti usciamo e mi riporta a casa.
Ero convinta che se ne sarebbe andato arrabbiato invece è salito in casa.
Si siede sul divano, stavolta composto, e in silenzio guardiamo la televisione.

Io decido di metterlo alla prova e gli dico: "Senti, hai ragione non dovevo darti del tonto, stavo scherzando ma capisco che possa sentirti offeso, però con sta storia delle donne che meritano solo bastonate e che i miei amici sono tutti imbecilli mi hai stufata, se continui a dirlo vuol dire che lo pensi".

Ero convinta che avrebbe fatto un passo indietro ed invece ha rincarato la dose: "Sono io che sbaglio, le donne le tratto troppo bene e questi sono i risultati, è meglio che stia da solo (un hip hip hurrà per il genere femminile!!), tanto le donne meritano solo bastonate, spendi soldi per loro e ricevi solo insulti..."

Un momento di raccoglimento per assimilare le parole.
....................................................................................................................................................

Allora io mi sono messa a gridare davvero incavolata, gli ho detto che ero stufa di sentire tutte le sue cavolate, che lui pretende rispetto ma non lo da, che pensa di essere un padreterno, un dono del cielo, ma dovrebbe avere più umiltà e farsi un esame di coscienza.
Lui allora si è alzato e ha detto che se ne andava, io ho riposto che per me quella era l'ultima volta che usciva da casa mia, per me era la fine.

L'ho accompagnato giù mentre lui brontolava sempre sullo stesso argomento.
Quando è uscito e mi sono richiusa il cancellino alle spalle mi sono sentita così sollevata e libera...

Mi sono aperta una bottiglia di vino e me ne sono scolata mezza, quando si sopravvive ad una calamità ci vuole!!!

Dopo mezz'ora mi arriva un sms: "In due mesi non hai capito quanto sei stata fortunata a trovare un uomo come me, spero non te ne pentirai".
Non ancora bello.

Il giorno dopo, la vigilia di Natale, mi chiama.
Pensavo ci avesse ripensato e si volesse scusare invece...

Mi dice una cosa e io gli dico di ripetere perchè penso di non aver capito...

"Oggi dovevo andare a ritirare il tuo regalo perchè me lo ero fatto mettere da parte. Ma io non te lo faccio più quindi se vuoi vai a prendertelo tu e lo paghi tu".

EEEEEHHHHH????????????????

Gli chiedo cosa sarebbe e lui mi dice che è l'impastatrice che volevo (l'Artisan della Kitchen Aid).
In effetti era un mio desiderio ma ormai...
Gli chiedo se ha lasciato un acconto ma mi risponde di no.
"E allora? Non andare o avvisa che lo possono vendere a qualcun'altro".
Mah!

Sms di Natale "Sono una persona civile e quindi ti faccio gli auguri di Buon Natale anche se la nostra storia è finita, ma tu devi imparare a rispettare chi ti vuole bene, ma forse non mi ami abbastanza o almeno non quanto ti amo io".

Si va bene.
Ciao.

domenica 15 gennaio 2012

A cake a week... tentativo di focaccia di Chieri (by Mari)

Care amiche e amici, vi ringrazio davvero per la solidarietà, e ammetto che mettere il tutto per iscritto mi ha aiutato, se ce ne fosse bisogno, a mettere un bel masso sopra tutta la faccenda.

Prima del gran finale vorrei riportare il blog nella solita carreggiata per una breve digressione mangereccia.

Avevo un cubetto di lievito in frigo e per non fare del pane ho deciso di provare una nuova ricetta.
Qualche mese fa avevo letto sul blog di Mari (Creamaricrea) la ricetta di una focaccia dolce, la focaccia di Chieri, con tanto di foto che mi aveva ispirata molto, così me la sono segnata e mi sono ripromessa di provarla al più presto.
Io non l'ho mai assaggiata e quindi non so come dovrebbe essere, fatto sta che il risultato mi ha soddisfatta.

Io ho seguito la seconda ricetta che trovate ed ho dimezzato le dosi per farne solo una, inoltre ho utilizzato quella meraviglia della tecnologia che è la macchina per il pane.

400 gr. di farina
1 cucchiaino di sale
4 cucchiai di zucchero
4 cucchiai di latte
125 gr. di burro
1 cubetto di lievito sciolto in 130 ml di acqua tiepida

Ho messo nel cestello l'acqua con il lievito, il burro sciolto e il latte, poi ho aggiunto nell'ordine la farina, lo zucchero e il sale.
Ho impostato il programma solo impasto ed alla fine ho lasciato che lievitasse ancora un pochino.
Poi ho tolto la pasta dal cestello e l'ho stesa su una teglia rotonda che ho messo in forno spento a lievitare per un'altra ora.

Passata l'ora ho acceso il forno a 200 gradi e ho cosparso la focaccia con molto zucchero.
Ho infornato per 20/25 minuti assicurandomi che in superficie si formasse una crosticina.

Ed ecco come mi è venuta


A parte il fantastico profumino che si è sparso per casa... l'ho dovuta assaggiare, mi pare ovvio, e devo dire che è buona, non so se sia simile anche lontanamente all'originale, ma è buona.

E secondo me si presterebbe brillantemente ad essere spalmata con nutella o della buona marmellata di fragole, che è la mia preferita.

Buona serata e buon inizio di un'altra dura settimana di lavoro.

Un abbraccio

sabato 14 gennaio 2012

Il declino - Le perle di saggezza maschile

Come se non bastassero i suoi modi da cavernicolo, ogni tanto, anzi spesso, se ne usciva con delle frasi che ad essere cattiva gli sarebbero dovute valere uno paio di ceffoni, ad essere buona la totale infermità mentale.

Aveva la tendenza come ho già detto a giudicare.
Non diceva mai "secondo me..." o "credo che...", no per lui una cosa era così punto e basta.

Ha iniziato i primi giorni che ci frequentavamo a generalizzare, altro segno inequivocabile di idiozia, dicendo che le donne sono tutte uguali, che per lui sono tutte un libro aperto (ma è chiaro che non l'ha mai letto), che vogliono cambiare gli uomini salvo poi mollarli appena ne trovano un altro.

Erano affermazioni talmente stupide che le avevo prese per sparate tanto per, non immaginavo certo che lo pensasse davvero.

Un giorno gli ho chiesto se avesse raccontato del nostro primo appuntamento a qualcuno e lui mi ha detto che l'aveva raccontato a suo fratello e sua cognata, che sono rimasti senza parole per il suo comportamento, e poi ne aveva parlato anche con delle sue colleghe che gli avevano detto a) che è un pirla e b) che io dovevo proprio essere una santa.
Poi un giorno mi dice "Sai che mia mamma da ragione a te?"
E io "Cioè?"
"Dice che dovrei piantarla di dirti tutte ste cazzate..."
"Ah ecco, e quindi perchè non la pianti? Se te lo dico io, tua mamma, la tua collega, forse forse..."
E lui "Ma non ci penso proprio, non faccio niente di male!"
Seeee... buonanotte ai suonatori.

Una sera lui doveva iniziare alle 22 ma io avevo un po' di pulizie da fare e non l'avevo fatto venire a cena.
Mi telefona alle 21 e mi chiede cosa sto facendo, io gli rispondo che pulivo il bagno, e gli chiedo se ha già mangiato. E lui "Si che ho mangiato, se aspetto da te!" 
....??????.....
0________0
"Non mi hai nemmeno invitato a cena, preferisci pulire il bagno che stare con me, andiamo bene eh, bel rapporto che abbiamo, e poi le pulizie si fanno il sabato..."
E io "Razza di cogl.... (che poi dopo un po' mi girano eh!) il sabato mattina lavoro e il pomeriggio ero con te, quindi??!!!"
E poi non dovevo certo rendere conto a lui quando faccio pulizia a casa mia.

Un paio di sere dopo lo chiamo per invitarlo a cena da me ma lui rifiuta e mi dice: "Ah certo, devo venire quando fa comodo a te eh!!"
(Ehm, certo, sei a casa mia, cucino io, certo che deve fare comodo a me!)
"Io non sono mica un giocattolo che tiri fuori quando vuoi te, voi donne siete tutte uguali... bla bla bla"

E poi ha toccato il fondo quando ha detto che le donne meritano solo botte perchè a trattarle bene finisce che vieni preso in giro.

A quel punto ci sono stati un paio di giorni di silenzio, rotti come sempre da me. Ormai era quasi Natale e non mi sembrava un'impresa così titanica arrivare almeno a gennaio...
Ma mi sbagliavo.

venerdì 13 gennaio 2012

Il declino - I momenti imbarazzanti

Da quel giorno, l'11 dicembre, al giorno della rottura definitiva, il 23, è stato un continuo: discussioni, litigi, mezzi chiarimenti...

All'inizio mi sentivo ferita e delusa, poi sono iniziati a subentrare rabbia, nervoso e insofferenza.
Cominciavo a desiderare di starmene per conto mio il più possibile.

E poi alcuni suoi atteggiamenti e discorsi iniziavano davvero a darmi sui nervi.

Mi dava fastidio quando si sedeva sul mio divano mezzo sdraiato perchè lui doveva rilassarsi, toglieva le scarpe e metteva i piedi sul tavolino.
Una volta gli ho chiesto se non poteva proprio sedersi un po' più composto e lui mi ha risposto che non era mica un soldatino che faceva quello che dicevo io, lui stava comodo così. Se io ero abituata a frequentare uomini che si facevano comandare potevo scegliermene un altro.

Il continuo giudicare le mie frequentazioni era un'altra cosa che mi infastidiva.
Se si lamentava dei miei amici diceva che frequentavo burini, se io mi lamentavo di lui diceva che se volevo un manichino potevo trovarmi qualcun'altro.

Mi dava fastidio il fatto che fosse sempre in ritardo e invece di scusarsi mi diceva "Sono in ritardo ma tranquilla, prima o poi arrivo" come se io non avessi altro da fare che stare seduta ad aspettarlo.
Per me quella era una mancanza di rispetto, quello che tanto lui reclamava negli altri che ma che evidentemente non vedeva in se stesso.

E poi mi metteva in imbarazzo quando parlava ad alta voce in luoghi pubblici, senza curarsi se potesse dire qualcosa di offensivo per qualcuno, oppure quando una volta nella sala d'aspetto della mia dentista ha detto che la dottoressa era una maleducata perchè quando aveva aperto la porta per fare entrare una signora prima di me non lo aveva salutato.
Ricordo che io "gridavo a bassa voce", lo fulminavo con lo sguardo e gli ho detto che ero davvero stufa di tutte le sue cavolate, che era presuntuoso ed arrogante.

Oppure la volta che siamo andati al cinema a vedere Midnight in Paris, io ci tenevo molto... e lui "film schifoso, senza capo nè coda, sono venuto giusto perchè ci tenevi, ma io non guardo i film di quel pedofilo che ha sposato sua figlia".
Io gli ho risposto che non aveva capito un tubo del film e tanti saluti.

Ma la chicca è stata quando si è presentato con un sacchetto perchè non avevamo cenato. Saremmo dovuti andare a mangiare dopo il film. Solo che lui aveva taaaaanta fame.
Aveva del pane e due salamini... io gli ho chiesto dove cavolo pensasse di mangiarli... insomma, abbiamo parcheggiato e in macchina lui si è affettato i salamini, si è fatto due panini e li ha portati in sala.
Appena seduto li ha tirati fuori e si è messo a mangiare.
Inutile dire che quella sera oltre a vergognarmi a morte dopo il cinema siamo andati a casa diretti.

La sera in televisione non potevo guardare quasi niente senza sentire invettive contro il personaggio di turno, Littizzetto, Fiorello, Gordon Ramsey, Alessandro Borghese...
Vedo, anzi vedevo poca TV, oltre a Fazio e Real Time...
Poi una sera è accaduto un miracolo, sono incappata per caso in Canal One, canale 38, e per fortuna i Jefferson ci hanno messi d'accordo, almeno su quello.

Un'altra discussione che abbiamo fatto è stata quella relativa ai famosi orari.
Gli ho detto che facevo fatica al lavoro e che al massimo a mezzanotte sarebbe dovuto andare a casa.
Perchè oltre a tutto il resto il signore russava pure ma naturalmente non è che pensava di andare a casa se aveva sonno, no, stava lì e mi impediva di sentire la tele perchè tanto mi dovevo abituare al suo russare.

Comunque la faccenda degli orari ha scatenato una discussione piuttosto accesa, lui sosteneva che all'inizio non mi dava fastidio, che allora sarebbe venuto alle 21 e sarebbe andato a casa alle 22 così sarei stata contenta, che tanto chissà cosa devo fare al lavoro, mica faccio un lavoro faticoso, ecc...

Poi mi dice che io non mi rendo conto della fortuna che ho ad avere lui, che nessuno mi amerà mai come lui (Dio me ne scampi!) e che per me andrebbe in capo al mondo.
Io gli rispondo che non mi interessa che vada chissà dove, mi basta che rispetti le mie esigenze, e lui "E quali sarebbero ste esigenze, sentiamo!"
Gliele avevo appena dette, ok, era una battaglia persa.

La settimana precedente il Natale per fortuna ha fatto turni di lavoro che mi hanno permesso di stare un po' da sola per preparare biscotti e cosette varie.
Ha tentato di venire una sera verso le 23, all'uscita dal lavoro, ma gli ho detto che poteva scordarselo perchè stavo per andare a dormire.

Poi era contraddittorio con gli sms. Se la serata era andata come si aspettava lui allora il giorno dopo mi arrivava qualcosa di sdolcinato, altrimenti non si faceva sentire per tutto il giorno e alla prima occasione mi rinfacciava che lui faceva questo e quello, io invece pensavo solo a me stessa, che lui non voleva un rapporto così, che le donne sono tutte uguali... bla bla bla.

Inutile dire che da parte mia l'interesse, l'attrazione e l'entusiasmo erano ai minimi storici.

giovedì 12 gennaio 2012

Le prime discussioni.. e litigi

Paradossalmente il primo litigio vero c'è stato la prima domenica in cui avevamo tutta la giornata per noi, insomma troppo tempo insieme.

Eravamo andati ai mercatini di Natale in val Vigezzo, io non vedevo l'ora, mi sembrava una cosa così carina da fare insieme.

Già la mattina mi erano girate un po' perchè lui aveva insistito per partire alle 8.30 massimo massimo 8.45.
Allora io ho messo la mia brava sveglia alle 7.45 con fatica perchè oltre ad essere provata dalle nottate brave la domenica è l'unico giorno in cui non mi devo alzare presto.
Alle 8.45 ero prontissima quando lui mi telefona e mi dice "Faccio benzina e arrivo".

Ora io non so quale strano percorso mentale abbiano fatto i suoi neuroni per indurlo a pensare di andare a fare benzina in un posto a cui saremmo poi passati davanti per andare a prendere l'autostrada, fatto sta che è arrivato con mezz'ora di ritardo.

Ho deciso di lasciare perdere e siamo partiti.
Siamo arrivati poco dopo le 10 e gli ho detto che forse sarebbe stato meglio prenotare un tavolo se no con tutta la gente che c'era sarebbe stata dura pranzare.
E lui "Ma figurati!!"
Risultato: abbiamo pranzato alle 14.30 dopo aver camminato fuori dai mercatini per un chilometro.

Avevo freddo, fame ed ero stanca, ma finalmente eravamo seduti al caldo.
Dopo una decina di minuti ha iniziato a lamentarsi perchè non ci portavano il menù.
Una volta portato il menù perchè non venivano a prendere le ordinazioni.
Dopo, cosa lo dico a fare, si è lamentato perchè aveva fame e il cibo non arrivava.
Ed ha concluso dicendo che non erano organizzati.
Io gli ho detto che le cameriere erano indaffaratissime, il locale era già al terzo turno  per il pranzo e naturalmente non magiavamo tutti la stessa cosa quindi bisognava capire.
Ma no, dovevano prendere altri camerieri, ma del resto si sa come va la vita, si fanno le cose male, se tutti facessero come me il mondo andrebbe meglio.

La mia irritazione stava raggiungendo il livello di guardia quando ci hanno portato da mangiare e gli animi si sono tranquillizzati.

Usciamo a fare gli ultimi acquisti prima di tornare a casa e ci fermiamo ad una bancarella che vende composizioni con fiori secchi.
Lui decide di comprarne una da regalare a sua cognata.
Inizia a parlare con la signora che le vende e chiede se per caso si devono bagnare (MA SE SONO SECCHIIIIIIII!!!!!!) e lei con un'aria da "Ahhh..... uomini!" dice di no, sono secchi sono trattati in modo da conservarsi così.
Lui dice che deve regalarli alla cognata e mi chiede un consiglio, poi mentre la signora incarta quello che ha scelto lui dice "Ma lei non è mia cognata eh..."
E io penso "mmmmhhhh oddio... ma sta zitto!"
E la signora penserà "mmmmmmhhhhh... ma che me frega?"
E lui "No, lei è la mia signora!"
Io guardo la signora con un sorriso che vuol dire "Abbia pietà, o lo faccio fuori o lo tengo così!"
Lei ricambia il sorriso e pensa "Si si ho pietà di te, del resto hai sempre la terza opzione di saltare in un tombino aperto..."

Mentre veniamo via sorridendo dico al mio "signore" che forse non è il caso di raccontare al mondo intero i fatti nostri.
Lui inizia a dire che una parola gentile non fa mai male e io dico che va bene, ma parlando in generale non dei fatti nostri.
Lui allora si inalbera e dice che io mi vergogno di lui, che non voglio fare sapere che stiamo insieme (certo perchè essere in giro a braccetto la domenica per mercatini non è un indizio sufficiente), che forse tutto sommato non siamo fatti l'uno per l'altra, che io penso solo a me stessa e lui invece si fa in quattro per noi due.
Gli chiedo solo di abbassare la voce che non mi va di farmi conoscere in tutti i modi, in tutti i luoghi, in tutti i laghi e in tutte le valli...

Ma siccome lui non cede, perchè come scoprirò poi non vuole essere contraddetto specie da una donna, ed è troppo orgoglioso per riconoscere di sbagliare, specie con una donna, allora sto zitta e ascolto il mio cuore che batte e il sangue che ribolle.

Saliamo in macchina ed io già non vedevo l'ora di togliermelo dai piedi, ma mi sono ripetuta che dovevo avere pazienza.
Certo quando aveva detto che forse non eravamo fatti l'uno per l'altra un po' mi aveva messa in allarme, ma allo stesso tempo lo trovavo così infantile, sembrava un ricatto morale, se mi contraddici non ti voglio più bene.

Iniziamo a chiacchierare del più e del meno. Lui non so come mai dice che ha visto un po' di paesi allora iniziamo l'elenco, lui Olanda, Giordania, Egitto... io Parigi, Vienna, Londra, USA, Tunisia...

Poi ho la malaugurata idea di dire "Ma tu hai fatto tutti viaggi organizzati, sali sul pullman e ti porta dove devi andare, invece se te lo organizzi tu..."

E anche qui.... Non l'avessi mai detto!
Inizia "Ma cosa c'entra??!! Cosa ci vuole ad organizzare un viaggio!! Fa tutto l'agenzia!!"
E io "No, l'agenzia prenota il volo ad esempio ma l'itinerario lo fai tu..."
E lui non mi lascia nemmeno finire "Son capaci tutti, io ti parlo dati alla mano!!!"
E io "Che dati? Tu l'hai mai fatto?"
E lui "No, ma non ci vuole niente!!!"

Sottolineo che qui urlava come un ossesso.
Io cercavo di ribattere ma lui alzava sempre più la voce e alzando il braccio gridava "Ma va! Ma va!"

Io allora ho deciso di lasciare perdere, gli ho solo detto "Sai, sono le quattro del pomeriggio e non ti sopporto più!"

Nel frattempo urlando e strepitando siamo arrivati a casa.
Lui è salito da me e poi ha detto che se ne andava. Io ho detto ciao.

Sul subito mi sono sentita liberata, io non sono tanto dolce e remissiva, ma volevo sondare il terreno, era un po' come se lo stessi osservando per vedere come fosse realmente e poi avrei tratto le mie considerazioni.

La sera però mi sembrava strano tutto quello che era successo, ho pensato che magari era una giornata sfigata, così l'ho chiamato.
Lui sembrava piuttosto abbattuto e dispiaciuto, ha detto che non pensava lo avrei lasciato andare via così e io gli ho detto che i tempi in cui correvo dietro agli uomini sono finiti.
Così dopo cena è tornato a casa mia e abbiamo fatto pace.

Che è durata esattamente 24 ore.

mercoledì 11 gennaio 2012

L'idillio

Dopo quel primo appuntamento disastroso lui era diventato molto più malleabile e mi aveva confessato che era un po' sulle sue perchè temeva io volessi solo un'avventura.

Così ci siamo rilassati ed abbiamo cominciato a vederci quando potevamo.

Il fatto è che lui faceva i turni, compresi sabati e domeniche, io no.
Lui staccava alle 14, alle 22 o alle 6 del mattino, a seconda del turno, io faccio giornata, inizio alle 8 e a parte la pausa pranzo ne ho fino alle 19.
All'inizio c'era la frenesia, la voglia di vedersi più possibile, ma poi tutto sommato avere anche un sabato o una domenica tutti per me non mi spiaceva.

Ci vedevamo per un caffè poco prima che iniziassi a lavorare, a volte veniva a cena da me prima di iniziare il turno delle 22, insomma cercavamo di ritagliarci quasi ogni giorno uno spazio per noi.

Lui era premuroso, mi scaldava le mani o i piedi quando stavamo sul divano ed era un gesto che all'inizio mi aveva colpita molto perchè lo faceva sempre mio papà quando ero piccola, lo so non sono molto originale nel cercare tracce di mio padre in un compagno, ma non è mica colpa mia se mio papà è perfetto e lo adoro!

In un paio di occasioni mi aveva portato dei pasticcini, faticava un po' a capire che preferisco il cioccolato alla crema ma apprezzavo il gesto, poi mi aveva portato anche delle rose, i baci di dama, insomma, all'inizio era piuttosto attento e premuroso.
All'inizio.

Ogni tanto avevo qualche perplessità, a volte mi pareva un rompiscatole, altre volte un po' goffo.

Tipo la volta che stavamo bevendo un aperitivo al bar una domenica pomeriggio.
Lui dopo aver mangiato le patatine mi ha accarezzato la guancia riempiendomi di briciole... ecco mi sono leggermente irritata perchè mica ci vuole un intuito eccezionale a capire che se non ti pulisci le mani mi sporchi, oppure quando siamo andati un'altra volta in pizzeria ed ha fatto cadere prima la forchetta, poi dopo un po' il coltello, ed infine il tovagliolo, pestandolo anche.
Mi ricordo che scherzando (ma neanche troppo) gli avevo chiesto se lui a casa usava le posate oppure faceva come il "vecchio dell'alpe", una ciotola in legno e via andare.

La perplessità aveva lasciato il posto all'irritazione quando un giorno ho incontrato un mio amico in un negozio, ci siamo baciati sulla guancia e abbiamo chiacchierato un po'.
Quando se n'è andato lui ha detto che quel mio amico era un maleducato perchè non gli aveva parlato e non lo aveva salutato a modo e che altro sa Dio... e poi aveva aggiunto "E comunque non mi piace che vai in giro a baciare gli altri uomini così!"
Ma io non ci avevo dato troppo peso, ho pensato che si sarebbe abituato, certo io non avrei iniziato a mantenere le distanze dai miei amici per fare un favore a lui.

Ma a parte questo parlavamo tanto anche se sempre e solo di noi due, del tipo quanto stavamo bene insieme, quanto avessimo voglia di vederci durante il giorno, oppure progettavamo cose da fare nei week end in cui lui sarebbe stato libero.

Mi rendevo conto che fantasticavamo un po' troppo, almeno io, era troppo presto per parlare di "per sempre" ma se glielo facevo notare lui si arrabbiava, diceva che lui era sicuro. Io da un lato ero lusingata, ma del resto ho troppe esperienze di storie che sembravano bellissime all'inizio e poi piano piano si diventa come due sconosciuti e si finisce per non salutarsi nemmeno più.

Però la sua sicurezza mi dava fiducia e sono arrivata a pensare che forse stavolta era proprio quello giusto, del resto dicono che lo senti quando è così, e magari era arrivato il mio momento.
Quando non lavorava ci vedevamo tutte le sere, a volte veniva a cena, altre dopo.
Capitava spesso che facessimo le 2 di notte, ci addormentavamo abbracciati e all'inizio mi sembrava carino e romantico.
All'inizio.

Poi fare tre notti di fila così ed alzarsi alle 7 del mattino ha iniziato a pesarmi. Il pomeriggio al lavoro facevo fatica a concentrarmi e non vedevo l'ora di andare a casa, ma poi se lui veniva da me la storia si ripeteva, così ho deciso di parlargliene.

Del resto si sa, le prime settimane ci si fa guidare dal cuore, dall'istinto, poi bisogna cercare di razionalizzare, almeno secondo me, non sono il tipo che abbandona palestra o impegni con le amiche per un uomo, quindi forse era meglio mettere qualche regola per ottimizzare i tempi.

E lì sono iniziati i dolori...

martedì 10 gennaio 2012

Anno nuovo... (giro) vita...?

Forse sono uscita dal letargo...

Ho un brutto difetto, tra gli altri, se non sono serena e di buon umore preferisco isolarmi, sia fisicamente che bloggamente.

Quello che sembrava un idillio è finito e mi ritrovo di nuovo nel girone dei singles.

Tutto sommato non è che mi dispiaccia, sono uomini come quello che ho incontrato che ti fanno apprezzare ancora di più la solitudine.

Chissà se stavolta avrò imparato la lezione, se avrò imparato ad interpretare i segnali.
Quelli ci sono sempre, solo che non li vedo, o meglio, li vedo ma volto la faccia dall'altra parte. In fondo, mi dico, non si può giudicare una persona sbagliata solo per quelle due o tre o quattro o cinque cosette che non convincono.

Ma col senno di poi mi dico, ma porca miseria, avrei dovuto capire quella volta che... e quando ha fatto... ha detto...
Beh, se non altro ho buttato via solo due mesi, ho messo qualche chilo, non so quanti ma mi regolo dai jeans per ora, ed ho una dose massiccia di amarezza.
Io non ho mai creduto alla solfa che se uno è single dopo i 30 (o dopo i 40) è perchè ha qualcosa che non va... ecc... ce ne sono di cose che ti possono capitare, mi danno più da pensare quelle che alla fine di un grande amore ci mettono un paio di settimane per consolarsi, quelle che dopo un mese che conoscono un uomo ci vanno a vivere insieme, quelli che dicono "Ti amo" con la facilità con cui ordinano un caffè al bar.

Ma in questo caso mi sono dovuta ricredere.
Il succo è, secondo me, che se ad un uomo non interessa fare bella impressione su di te allora due sono i casi, o non gliene frega niente, il che è il meno, oppure è talmente presuntuoso e pieno di sè da pensare di essere un dono del cielo e come tale tu lo venererai, lo adorerai, farai di tutto per lui e ogni giorno accenderai un cero alla Madonna.
Ecco il mio era il secondo tipo.

Già ci era voluta tutta perchè mi invitasse a cena, 15 giorni di sms sporadici mi avevano fatto pensare che fosse un po' riservato, magari temeva che fossi una mangiatrice di uomini, che ne so!!, la mia pazienza era al limite, stavo già per archiviarlo nel file "Ma vai a cag..." quando con un po' di incoraggiamento mi telefona e ci accordiamo per una pizza una sera in settimana.

Arriva la sera fatidica, io sono nervosissima, lui mi interessava molto, mi sembrava serio, affidabile, insomma interessante.
Arrivo puntualissima per non fare la principessina che si fa desiderare.
In compenso è in ritardo lui, di 15 minuti, si fa desiderare, o meglio mi fa desiderare di mandarlo a cag...
Il mio umore oscilla tra la delusione del bidone e la rabbia, ma poi lo vedo arrivare e tutto passa.

Che poi il fatto del ritardo mi secca non solo perchè è il primo appuntamento e lui per me sarebbe dovuto arrivare addirittura 5 minuti in anticipo, ma il punto è che il luogo di ritrovo era a mezzo minuto da casa sua, quindi non aveva l'attenuante del traffico, era proprio partito da casa tardi.
In più non è che fosse infighettato più di tanto che magari dici, pensava gli bastassero due ore invece ce ne ha messe due e mezza, no, era normale, anzi peggio, era medioman.
Quindi forse aveva iniziato a prepararsi proprio all'ora in cui avrebbe dovuto uscire.

Io salgo in macchina, lo saluto e sorrido e lui "Madonna che gnocca!"

Ecco... diciamo che la sostanza mi fa piacere, la forma un po' meno...
Ma mi dico, va beh, gli piaccio, ho ottenuto l'effetto desiderato, non mi devo lamentare.

Lui mi chiede se ho deciso dove andare, io speravo avesse pensato a tutto lui... allora gli dico di andare sul lago, avevo previsto una pizza e poi passeggiata più o meno romantica...

Parcheggiamo e ci dirigiamo sulle striscie pedonali.
Mentre attraversiamo io velocizzo il passo perchè arriva una macchina ad una certa velocità e gli dico di sbrigarsi e lui cosa fa?
Rallenta, poi guarda quello della macchina che alla fine si è fermato e gli dice "E allora?"

Io gli dico per favore di non cercare rogne che non voglio passare una serata al pronto soccorso, ma lui dice che lui la macchina la fermava con un piede.
Allora gli dico almeno di non scatenare una rissa con qualche automobilista che non si sa mai chi ti capita, e lui dice che non è mica facile metterlo al tappeto, lui!

Allora penso "Sta zitta, per l'amor di Dio!"

Ci sediamo e scegliamo le pizze.
Quando le portano lui dopo qualche boccone inizia a dire che la pizza fa schifo, che non gli piace il posto e che la prossima volta sceglierà lui.
Io un filino irritata e delusa gli dico di prendere qualcos'altro, cerco di consigliargli qualcosa di alternativo e poi gli dico "Comunque scegli tu, fa come vuoi, ci mancherebbe..."
Non l'avessi mai detto! Lui inizia, ah ecco, fa come vuoi mi dici, come a dire crepa, non te ne frega niente di quello che faccio...
E io dico che si sbaglia, che ha capito male, intendevo dire che non volevo certo dirgli cosa fare, ma lui imperterrito non mi lascia spiegare e inizia un pistolotto... bla bla bla... devi avere rispetto bla bla bla... le persone bla bla bla... gli esseri umani bla bla bla... io sono educato bla bla bla...

Io avevo quasi il magone, mi ero resa conto che aveva scambiato per distacco e superbia la mia timidezza e il mio imbarazzo da primo appuntamento con un uomo che mi interessava e che cercavo di conquistare da alcuni mesi...

Poi quasi facendomi una concessione cambia discorso finalmente anche se io pensavo ormai di essermelo giocato, ed inizia a spiegarmi quello che vuole in una donna, deve volersi sposare perchè è contro la convivenza, deve volere dei figli se no lui non perde tempo, tu come la pensi?

Io timidamente dico che la penso come lui, ma bisogna conoscersi bene prima.
Lui dice che è deciso e sa quello che vuole, o stai di qua o stai di là, non ci sono vie di mezzo, non ha dubbi ma solo certezze (come i cretini insomma...), io per il momento decido di stare di qua con lui, poi si vedrà.

Usciamo dalla pizzeria, mentre lui, nel caso ce ne fosse bisogno, ribadisce che non ci metterà più piede, e poi oltretutto il titolare è gay!
Io esco in fretta pregando Dio che nessuno abbia sentito e soprattutto che non mi abbiano vista bene in faccia.

Facciamo una passeggiata e lui ad un certo punto mi domanda se mi interessa qualche uomo in generale... io mi vergogno e dico di no, ma penso, fenomeno, se sono qui con te... chi mi potrà mai interessare?

Lui sembra deluso ma non riesco a capire se ci è o ci fa, poi scoprirò che voleva solo sentirselo dire, ma io ero davvero imbarazzata.
Chiacchieriamo un po' ma il tono della serata mi sembra in calo. Alla fine lui dice che vorrebbe andare e mi riaccompagna alla macchina.

Quando arriviamo lui scherza dicendomi "... la prossima volta..." allora io gli dico "Quindi ci sarà un'altra uscita?!"
E lui"... non lo so... ci devo pensare..."

Io gli do un bacio sulla guancia e scendo, delusa e amareggiata.
Mentre vado a casa sento le lacrime che spingono per uscire e mi domando cosa ho fatto di sbagliato, l'unica cosa è che ero un po' nervosa, ma niente di chè.
Poi mi sono detta un po' incavolata che lui era un somaro e che per mesi avevo fantasticato su uno stronzo, pazienza.

Poi l'amarezza e la delusione mi hanno spinta a giocare il tutto per tutto, visto che un suo sms di scuse non era arrivato in 5 minuti ho deciso di scriverne uno io e al diavolo...
"C'è un uomo che mi interessa... tu".

E lui "Ma perchè non me l'hai detto prima?"

E io "Perchè mi vergogno, non lo capisci che sono un po' timida?"

E lui "Che stupido sono stato, non ho capito niente ed ho rovinato la serata, scusami..."

E per oggi è tutto, state sintonizzate/i per la prossima puntata di "Se le donne vengono da Venere e gli uomini da Marte... questo da dove arriva?"